La cultura religiosa e il patrimonio storico italiano

DonGB
10 Gennaio 2025
Destinatari
Infanzia, Primaria, Sec. 1° grado, e Sec. 2° grado
Tipo
Comunicazioni Servizio IRC
Oggetto
Articolo di mons. Michele Di Tolve

Si avvicina il 40esimo anniversario dell’Intesa fra la CEI e il Ministero dell’istruzione che ha dato la forma attuale all’Irc e la rivista “Vita Pastorale” pubblica una lettera sull’argomento, a firma di mons. Michele Di Tolve, vescovo ausiliare di Roma dal titolo “Il valore della cultura religiosa e il patrimonio storico italiano”.

Secondo il vescovo “è da evidenziare il nuovo assetto dell’IRC, che viene messo in relazione non con l’istruzione pubblica, ma con il patrimonio culturale del popolo italiano e sempre in rapporto con le finalità della scuola. Sono due le sottolineature da evidenziare: da una parte per chiarire le caratteristiche di un insegnamento che si inserisce nella formazione culturale dell’alunno affinché possa ‘decodificare’ tutto il patrimonio culturale ed europeo, che per il 95% è composto da contenuti che si riferiscono al cristianesimo e alle religioni; dall’altra per distinguere l’IRC dalla catechesi”.

Parlare del valore culturale del cattolicesimo – prosegue mons. Di Tolve –  “non significa insegnamento dimezzato, ma conoscenza precisa nella sua interezza, che comprende contenuti della fede, aspetti di vita, espressioni di culto e quant’altro è necessario per apprenderlo. Il tutto orientato alle finalità scolastiche che sono di conoscenza della cultura italiana, che non si può spiegare e conoscere in tutte le sue forme (letteratura, arte, musica...) senza il cattolicesimo”.

Gli studenti “cercano il senso, il significato dentro ogni percorso storico, e questo non è possibile se non a partire da un’identità. A ognuno il suo compito: alla Chiesa quello di far crescere nella fede una comunità nazionale che oggi stenta a riconoscere nel cattolicesimo la sua identità; alla Scuola pubblica (statale e paritaria) l’impegno di non far perdere traccia di quelle radici”.

In allegato l’articolo di mons. Di Tolve.

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