Carissimi insegnanti,
date le diverse questioni relative alla nuova disciplina dell’educazione civica che sono emerse, abbiamo raccolto i quesiti che si presentano in modo più ricorrente a vostro supporto nella quotidianità del servizio che svolgete.
dGB
1. L’introduzione dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica va segnalata nel PTOF?
La Nota del Ministero dell’Istruzione n. 17377 del 28/09/20 dichiara chiaramente che un “aspetto, per il quale la norma richiede modifiche al PTOF, è legato all’introduzione dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica e a quanto previsto dalla Legge 20 agosto 2020, n. 92, e dal D.M. 22 giugno 2020, n. 35, di adozione delle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica”.
2. Esistono delle Linee guida a cui fare riferimento per la progettazione dell’educazione civica?
Il Ministero dell’Istruzione, con un proprio decreto, ha adottato le Linee guida (in allegato) per l’insegnamento dell’Educazione Civica, alla luce delle quali ogni istituzione scolastica, in prima attuazione, deve definire il proprio curricolo verticale dell’educazione civica, integrando anche i criteri di valutazione.
3. Quali sono i tre nuclei concettuali che costituiscono i pilastri dell’educazione civica?
Le tematiche nodali attorno alle quali si sviluppano le Linee guida possono essere sostanzialmente ricondotte, nel rispetto dell’autonomia organizzativa e didattica di ciascuna istituzione scolastica, a tre assi portanti fondamentali: la Costituzione, lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza digitale.
4. Cosa si intende affermando che l’insegnamento dell’educazione civica è trasversale?
La trasversalità dell’educazione civica intende sottolineare una modalità e una prospettiva diverse rispetto a quelle delle altre discipline, assegnando all’insegnamento la valenza di matrice valoriale che sia in grado di “sviluppare processi di interconnessione tra saperi disciplinari ed extradisciplinari”; questa dimensione trasversale implica l’ideazione e la sperimentazione di unità di apprendimento e moduli interdisciplinari condivisi da più docenti, anche perché la pluralità delle tematiche previste e delle competenze attese non può essere ascrivibile a una singola disciplina o a un unico insegnante.
5. A quali docenti è affidato l’insegnamento trasversale dell’educazione civica?
Le attività dell'educazione civica sono svolte da uno o più docenti individuati su proposta del team o del consiglio di classe e con delibera del collegio dei docenti; il fatto che l’insegnamento venga affidato in contitolarità ai docenti individuati sulla base dei contenuti del curricolo non pregiudica la trasversalità e la corresponsabilità collegiale dell’intero team docente o del consiglio di classe, di cui l’IdRC fa sempre parte “con gli stessi diritti e doveri degli altri insegnanti” (D.P.R. n. 175/2012).
6. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica è previsto in ogni ordine e grado di scuola?
L’introduzione dell’educazione civica riguarda ogni segmento scolastico e un’attenzione particolare merita la scuola dell’infanzia, con l’avvio di iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile; a tale proposito, “tutti i campi di esperienza individuati dalle Indicazioni nazionali per il curricolo possono concorrere, unitamente e distintamente, al graduale sviluppo della identità personale”.
7. L’IRC può contribuire allo sviluppo delle competenze dell’educazione civica?
La Legge prevede che l’orario dedicato all’insegnamento dell’educazione civica non possa essere inferiore a 33 ore per ciascun anno scolastico e che l’assolvimento di questa quota oraria minima annuale debba essere opportunamente documentato. L’istituzione scolastica, pertanto, ha cura di individuare nel monte ore complessivo annuale previsto dagli ordinamenti i quantitativi orari che ciascuna disciplina deve dedicare al nuovo insegnamento per permettere a ogni alunna e alunno di raggiungere almeno 33 ore annuali; però ciò non esclude affatto che “ogni disciplina è, di per sé, parte integrante della formazione civica e sociale di ciascun alunno” e che vi possano essere oltre alle discipline, altre proposte (come le attività alternative) o esperienze di cittadinanza attiva, anche rivolte a piccoli gruppi, che debbano “concorrere a comporre il curricolo dell’educazione civica”. Dunque l'IRC in quanto disciplina contribuisce allo sviluppo delle competenze in Educazione Civica. Qualora fosse esclusa (NB: qui non intendo sindacare i motivi) dovrebbero essere previste almeno 33 ore annuali di educazione civica svolte dalle altre discipline curricolari, mentre l’IdRC tratterà tematiche attinenti a tale disciplina che andranno a integrare, per chi si avvale dell’IRC, il monte ore annuale dedicato all’insegnamento dell’educazione civica. In questo caso specifico, non è previsto che l’IdRC proponga contenuti dell’educazione civica a coloro che non si avvalgono dell’IRC, salvo che ciò avvenga nel contesto di altre attività, laboratori ed esperienze di ampliamento dell’offerta formativa incluse nella progettualità della singola istituzione scolastica.
8. Chi sono il referente di istituto e il coordinatore dell’educazione civica?
Il referente di istituto dell’educazione civica ha il compito di coordinare attività di progettazione, organizzazione e attuazione del nuovo insegnamento nella scuola, oltre a quello di promuovere azioni di consulenza, accompagnamento e formazione sul tema; tale figura può essere un IdRC, se individuato collegialmente e adeguatamente formato. Il coordinatore dell’educazione civica è individuato all’interno del team docente o del consiglio di classe; dovendo esprimere una proposta di valutazione per ognuno, si ritiene possa essere un IdRC se la classe è composta da soli avvalentisi.
9. Come viene valutato l’insegnamento trasversale dell’educazione civica?
In sede di scrutinio, il coordinatore della disciplina propone l’attribuzione di un giudizio descrittivo (nella scuola primaria) o di un voto in decimi (nelle scuole secondarie), da inserire nel documento di valutazione; la proposta viene formulata acquisendo gli elementi conoscitivi raccolti dall’intero team docente o dal consiglio di classe nella realizzazione di percorsi interdisciplinari. La valutazione, che avviene con l’impiego di strumenti condivisi (griglie o rubriche), è collegiale e l’IdRC vi partecipa solo per gli avvalentisi, come accade per il comportamento o la certificazione delle competenze.
10. A quali aspetti contenutistici dell’educazione civica può offrire un apporto significativo l’IRC?
“I nuclei tematici dell’insegnamento dell’educazione civica, cioè quei contenuti ritenuti essenziali per realizzare le finalità indicate nella Legge, sono già impliciti negli epistemi delle discipline”; ciò significa che anche per l’IRC si tratta di far emergere “elementi latenti” nelle Indicazioni didattiche e di renderne consapevole la loro interconnessione, anche in riferimento all’età di alunne e alunni.
Esempi per il primo ciclo di istruzione
EDC - L’alunno comprende i concetti del prendersi cura di sé, della comunità, dell’ambiente
IRC - L’alunno si relaziona in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda (SEC)
EDC - L’alunno è consapevole dei principi di solidarietà, uguaglianza e rispetto della diversità
IRC - L’alunno sa interagire, sviluppando un’identità capace di accoglienza, confronto e dialogo (SEC)
EDC - L’alunno comprende la necessità di uno sviluppo equo e sostenibile, rispettoso dell’ecosistema
IRC - L’alunno riconosce l’impegno nel porre alla base della convivenza umana la giustizia e la carità (PRI)
EDC - L’alunno promuove il rispetto verso gli altri, l’ambiente e la natura
IRC - L’alunno sviluppa sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia (INF)
EDC - L’alunno è in grado di rispettare i comportamenti nella rete e navigare in modo sicuro
IRC - L’alunno si confronta con la complessità dell’esistenza e a dà valore ai propri comportamenti (SEC)
EDC - L’alunno è in grado di individuare informazioni corrette o errate, anche nel confronto con altre fonti
IRC - L’alunno riconosce la Bibbia come documento fondamentale, sapendola distinguere da altri testi (PRI)
EDC - L’alunno è in grado di argomentare attraverso diversi sistemi di comunicazione
IRC - L’alunno sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare la comunicazione (INF)
Esempi per il secondo ciclo di istruzione
EDC - Conoscere i valori che ispirano gli ordinamenti comunitari e internazionali, nonché le loro funzioni
IRC - Valutare il contributo sempre attuale della tradizione cristiana allo sviluppo della civiltà umana
EDC - Essere consapevoli del valore e delle regole della vita democratica, con riferimento al diritto del lavoro
IRC - Utilizzare consapevolmente le fonti del cristianesimo, in un confronto aperto al mondo del lavoro
EDC - Cogliere la complessità dei problemi esistenziali, morali, politici, sociali, economici e scientifici
IRC - Sviluppare un maturo senso critico e un personale progetto di vita in un contesto multiculturale
EDC - Prendere coscienza delle situazioni e delle forme del disagio giovanile nella società contemporanea
IRC - Cogliere la presenza e l’incidenza del cristianesimo per una lettura critica del mondo contemporaneo
EDC - Rispettare l’ambiente, curarlo, conservarlo, migliorarlo, assumendo il principio di responsabilità
IRC - Promuovere la responsabilità per il bene comune e per la promozione della pace
EDC - Perseguire il principio di legalità e di solidarietà, come contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie
IRC - Riflettere sul messaggio cristiano, in un confronto aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà
EDC - Esercitare i principi della cittadinanza digitale, con competenza e coerenza rispetto al sistema di valori
IRC - Confrontare i contenuti del cristianesimo con i contributi della cultura scientifico-tecnologica